lunedì 28 luglio 2008

Viaggio nel tempo.

Il linoleum del pavimento, in corridoio e negli scompartimenti, è color caramella mou, striato. Gli infissi e le maniglie, laccati ottone. Poltroncine verdi. Verde sporco. Manca uno dei tavolini estraibili. L’aria condizionata o va al massimo, modello congelatore, o non funziona. In sospensione, un odore di stantio e di filtri intasati. Il bagno è inservibile. Nel senso che è guasto. E comunque sarebbe sporco e senza carta igienica. Tocco finale: una cortina nebbiosa oscura lo sguardo di chi vorrebbe mirare fuori dal finestrino. Gocce essiccate di sabbia, di sporco, di schifo. Di vetri esterni non lavati da chissà quando. Probabilmente risalgono all’epoca di costruzione del treno. Anni Ottanta, a voler fare una stima molto per difetto.
Prezzo pieno: 42 euro e rotti. Venezia-Mestre, Roma Termini. Intercity delle 9,20 del mattino. E mi è pure andata bene. Nella carrozza sette l’aria condizionata è proprio partita. E i “signori passeggeri sono stati pregati ad accomodarsi nelle carrozze 4, 10, 11”. Con armi e bagagli, abbastanza voluminosi e pesanti da spostare, dato il periodo di ferie e viaggi.
Mugugni. Sguardi incazzati. Sguardi rassegnati. “Eh signora mia, qui in questo paese non funziona più niente”. “Ha ragione. E sa perché? Perché non c’è un uomo, uno, di quelli al potere, che abbia cuore. Tutti vanno al governo e pensano solo agli affari loro. Che siano di destra o di sinistra, non fa differenza”.
E dire che non è pure il peggiore dei viaggi che ho fatto. In fondo, è arrivato in orario (sembra un concessione, una fortuna, un evento straordinario).

E allora io quasi quasi scrivo una letterina a Montezemolo:

Caro Luca (e, in CC: Caro Silvio, caro Giulio),
mi sta bene che tu voglia fare i treni super veloci, più veloci della luce e forse delle Ferrari (che non ci vorrebbe poi molto, visti gli ultimi gran premi) … sei il presidente di una società privata, lo so. E quindi puoi fare quello che vuoi. Ma perché non ti inventi anche il modo per mettere un po’ di pepe al culo ai tuoi futuri concorrenti e spingerli a migliorare le tratte minori, o per percorrenza o per fascia di prezzo? La maggioranza, che magari non può permettersi ogni volta un eurostar o un’alta velocità o un tuo futuro super –treno rosso e che vorrebbe viaggiare non con gli infissi rivestiti in oro ma semplicemente con un bagno che funziona e un treno, nel complesso, pulito, te ne sarebbe molto grata.
Grazie

Ps: speriamo intanto che Massa trovi finalmente la sua regolarità (intestinale) e che si sciolgano le stalattiti di ghiaccio sulle mani di Raikkonen, così potrà pigiare a fondo il tasto “throttle” (acceleratore).

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