martedì 31 luglio 2007

Genty e le trevigiane

La Stampa, 20 luglio 2007, pagina 15 (sotto all'articolo su Luca Zaia beccato a 193 all'ora in autostrada):


occhiello: "Per lapidarle non basterebbero le Dolomiti"
titolo "Treviso, città di adultere"
sottotitolo: Gentilini a ruota libera

dal pezzo: Le donne trevigiane: belle da vedere ma irrimediabilmente infedeli. Lo pensa il prosindaco della città, Giancarlo Gentilini (...)
Belle da vedere: "Scoprano, scoprano il loro ben di Dio e anche gli altarini", esorta. Salvo aggiungere che "per fortuna da noi non sono in vigore le leggi islamiche perchè se dovessimo lapidare tutte le adultere, a Treviso non basterebbero le pietre delle Dolomiti" (...)
Lucignolo Bellavita (giuro, era solo un momento di zapping aspettando che finisse il break pubblicitario di "Evoluti per caso" su Raitre!), 30 luglio 2007:
Melita (la bambolotta dell'ultimo GF), è avvinghiata a Genty, credo nel suo studio in Comune, mentre discutono dell'ultima fatica artistica di lei (= calendario stile "casta e pura"), con inserti filmati dal backstage e perle di saggezza dello Sceriffo-sguardo-languido, del tipo (vado a memoria): "Ma guardatela, se fossimo Adamo ed Eva, lei sarebbe il 50% dell'intera umanità! Mica cosa da poco!"
...beata coerenza!
E poi? Poi su Raitre è finita la pubblicità ...

giovedì 26 luglio 2007

Metafore

Scene di vita quotidiana: una giornalista della redazione sta leggendo di Harry Potter su un quotidiano. A un tratto esclama ad alta voce:

"Però, nell'ultimo episodio Voldemort (il cattivo dei cattivi, ndr) occupa pure il ministero della Magia!"

...pausa...riflessione...

"E' come la Thomson con la Reuters allora!!!"

seguono risatine sotto i baffi dell'intera redazione...

venerdì 20 luglio 2007

Quel panama bianco ...

Taccuino, penna, pantaloni sempre chiari, come la camicia, solitamente di lino. Scarpe grosse e a volte, - orrore! - calzino bianco di spugna. Occhi azzurro ghiaccio, mascellone alla Ridge Forrester, alto e robusto non come un giocatore di rugby, ma poco ci manca. E, soprattutto, in testa un panama bianco con passante nero. In fronte non c'è scritto niente, ma tu ci leggi lo stesso, a chiare lettere: "sono un anglosassone in Italia, forse per sbaglio".

Chi è? Mister S., uno delle bestie della redazione. Ho avuto la scrivania di fronte alla sua per tutta la prima settimana di stage. Non mi ha degnato di uno sguardo, figurarsi un 'ciao'. Impassibile, imperturbabile, con la sua voce sicura ma un po' cavernosa lo vedi quasi sempre attaccato al telefono intento a fissare interviste e appuntamenti a destra e a manca con direttori di aziende e banche o, in loro mancanza, con l' "a.de.", l'amministratore delegato.
Però mi è stato simpatico fin da subito. Quasi ci ero rimasta male quando è sparito. In ferie per una settimana. Dove? In Toscana, no? L'apoteosi dello stereotipo turistico: il binomio inglesi-Toscana! E io me lo sono immaginato girare tra San Patrignano, Siena e Montalcino con il suo panama che più inglese di così non si può. Più inglese della regina, più inglese di Tony Blair che mi pare si sia comprato pure una villa fra i colli italici, più inglese del "paziente inglese" o di Anthony Hopkins-Hannibal Lecter in versione fiorentina.
Insomma, una mattina, al suo ritorno, senza alcun preavviso, ha alzato gli occhi e mi ha detto "Buongiorno!".
La cosa, sommata a quel suo rossore che voleva assomigliare a una tiepida abbronzatura, mi ha quasi sconvolto. In effetti poi non mi pare che l'abbia più fatto. Solitamente saluta la truppa inglese e snobba un po' quella italiana.
Però, devo dirlo, mi ha quasi commosso.

AGGIORNAMENTO DEL 31 LUGLIO
PRECISAZIONE: si aggiungono tasselli su Mister S. ... restingiamo la definizione "anglosassone" a "ammmerrricano di Kansas City" ... ostrega!
PRECISAZIONE 2: tutta la redazione italiana lo detesta. Ma come??? Lui, che è il ritratto sputato della simpatia!!!

mercoledì 18 luglio 2007

La piazza vuota di W l'Italia

E pensare che ieri sera volevo spaparanzarmi in poltrona e vedermi Cars in dvd. Invece sono rimasta incollata su Raitre a sentire Riccardo Iacona. W l'Italia in diretta. Sui buchi neri della giustizia calabrese. Perchè niente o quasi sembra cambiato dopo l'omicidio, il 16 ottobre 2005, di Francesco Fortugno.
La piazza di fronte al tribunale di Locri, una delle location della diretta, era vuota, nera, cupa, di fronte ai due maxischermi Rai, luminosi, troppo enormi per un pubblico che non c'era. Una scenografia scarna ma di un'efficacia spaventosa. Non voglio nè posso giudicare l'assenza di quel pubblico. Sulla rete in molti dicono che, più che menefreghismo, era paura. Per le ritorsioni della 'ndrangheta. Dietro agli schermi, la facciata del palazzo di giustizia riflette una luce soffusa, grigio-azzurra, a metà tra una quinta palladiana e un quadro di De Chirico. Davanti all'edificio, due berline nuove di palla, una dei carabinieri e una della polizia. "Ma è un falso. Qui non ci sono. Le hanno portate da Reggio per la diretta televisiva" dice Nicola Gratteri, sostituto procuratore di Reggio Calabria, uno dei massimi esperti di 'ndrangheta. Seduto insieme a Iacona nel mezzo della piazza vuota, su due sedie nere, scarne, ripiegabili, sole. Come la giustizia che non ha mezzi a sufficienza per combattere questa malavita.

E' in questi momenti che torna fuori quel sentimento un po' infantile (nel senso buono), quello che dentro ti fa urlare "da grande voglio essere come il mio papà/la mia mamma". Ecco, io "da grande" vorrei diventare come Iacona. O come la Gabanelli Non per la fama, ma per il modo serio e appassionato con cui producomo le loro inchieste. Quelle stesse inchieste che a volte mi spingono a girare canale da quanto fanno incazzare.

venerdì 13 luglio 2007

Il tg italo-cinese di via Paolo (Liguori) Sarpi

Repubblica, dorso di Milano di oggi, pag XVII:


"Un tg bilingue da Chinatown"

La notizia passa quasi inossarvata, in un trafiletto di spalla alla presentazione di una super mostra fotografica sulla terra del Celeste Impero. Leggo che è nata da due giorni una nuova "testata", Chinatown Today, sezione interna del Tgcom di Paolo Liguori. Vorrebbe raccontare la comunità cinese di Milano e aiutare l'integrazione reciproca, facendo conoscere i cinesi agli italiani e come funziona l'Italia ai cinesi. L'esperimento mi sembra originale anche per la diffusione e il pubblico che può avere. I precedenti però, a ben guardare, non mancano: già da tempo corriere.it ha una sua versione cinese, anche se non conosco i dati sulle visite. I servizi - dice Repubblica - sono realizzati dagli allievi di una scuola di giornalismo (quale, non si sa), e il tg ha una doppia versione ed è commentato, anche in italiano da una tale Xi Xue, laureata in economia estera a Canton e in Italia per seguire degli stage. In rete è presente il primo appuntamento. Argomento: la questione dei carrelli e gli scontri recenti. Per ora le puntate saranno settimanali, ma il direttore di Tgcom Paolo Liguori spera di arrivare a un'edizione quotidiana.

Che dire, un passo avanti rispetto alle riviste in lingua per gli immigrati che a Milano proliferano ormai da un bel po', no?
Però mi rimane un dubbio: perchè fare un telegiornale su un QUARTIERE di Milano, seppure con le sue particolarità, in un sito che dovrebbe avere come pubblico L'INTERA NAZIONE? Il quartiere che ruota intorno a via Paolo Sarpi sarà anche un caso esemplare della vasta 'questione integrazione', ma raccontare solo quella realtà mi sembra, così, a priori, un po' limitante ... attendiamo sviluppi. Intanto, in bocca al lupo a Xi Xue!




foto da: repubblica.it

mercoledì 11 luglio 2007

London, I have a problem!

Mi sono resa conto di quanto sia pervasiva la globalizzazione quando poco fa ho scoperto che per risolvere un problema alle mie impostazioni del programma editoriale Reuters ho dovuto chiamare "l'help desk editorials", cioè il may day per i giornalisti. Che non è qui a Milano, o a Roma. No, no. E' l'help desk che sta a Londra. Il tecnico della redaz se n'era lavato le mani stamattina: "Io purtroppo non posso fare niente. Per il programma editoriale devi chiamare Londra. Questo è l'interno". Segue numero e sottostante invito ad arrangiarsi. La cosa mi ha mandato un po' in crisi. C'ho messo una mattinata intera a mettere da parte il pensiero "come faccio io a discutere di problemi informatici - di qui già capisco poco in italiano - al telefono con qualcuno che sta dall'altra parte dell'Europa?". Potenza della tecnologia: ho alzato la cornetta, composto le magiche cifre, e una candida e gentile voce dall'accento molto british si è "impossessata" -da londra - del mio computer a milano, e dopo mezz'ora di spelling di cifre e numeri, di IP Adress e "computer number", tutto è tornato a funzionare. Al che mi sono espressa in un grido telefonico, un "fantastic! thank u so much!" che spero nn le abbia perforato il timpano dall'altra parte della Manica :-P
Lei, imperturbabile, paziente e costante nella sua gentilezza, mi ha risposto "You're welcome! Have a nice day!".
...e tutti (io soprattutto) vissero felici e contenti!

AGGIORNAMENTO DEL 13 LUGLIO:
stamattina ho raccontato al tecnico di Milano che avevo chiamato l'helpdesk di Londra. Risposta: - "Sì, in effetti noi diciamo 'Londra' per comodità, ma ormai è un po' che si sono trasferiti"
- "Ah sì, e dove?", faccio io.
- "A Bangalore".
- ":-@ ... excuse me, where is Bangalore???".
- "In India. Ormai sono lì gli helpdesk per le redazioni Reuters di tutto il mondo".
- "..... AH!".

lunedì 2 luglio 2007

oggi sciopero?

Dunque vediamo: sabato era sciopero dei giornalisti. Tutti quanti: carta stampata, tv, radio, et cetera.
Scena prima.
Accendo la tele sul Motogp d'Olanda per sentire il rombo continuo dei bolidi e gli applausi dalle tribune. Tanto The Doctor ha una tuta e una nuova livrea della Yahmaha che non passano certo inosservate. E la Ducati è sempre rosso fuoco. Rosso Ferrari. Rosso Italia nelle competizioni motoristiche. Giro sulla Rai: qualifiche del Gran Premio di Francia. Mute anche quelle. Abbastanza noiose da poter tornare sulle moto. Finisce il Gp, Vale trionfa, Massa è in pole.

Scena seconda, domenica mattina.
Ho bisogno di un sottofondo sonoro mentre stiro. Accendo la tele. Sulla Rai c'è la gara delle Formula 2. Fra un commento e l'altro, fioccano i servizi sul Gp del pomeriggio in Francia e sulla gara di Valentino ad Assen. Parte un collage di interviste ai piloti vincitori in Olanda, chiaramente confezionato dopo la gara. Ma non erano tutti in sciopero ieri? Boh, pareva di sì ...

Tg5 di pranzo: servizi sulla Motogp e sul fantastico dottore. In studio il giornalista annuncia: "è stato un gran premio talmente entusiasmante che Italia 1 ha pensato di riproporvelo in replica stasera alle 19 con la cronaca commentata" ... Ah! Però! Ma non era sciopero??? Mah, boh ...

Alla sera faccio un po' di zapping...sì, c'è di nuovo il Gran premio delle moto... il commento sembra registrato in diretta e poi riproposto...

Ma era sciopero dei giornalisti o delle trasmissioni? Cosa vuol dire sciopero? Che non si lavora e si incrociano le braccia per una causa o che si aderisce x comodo ma si prepara intanto tutto x il giorno dopo?

Mah, boh, misteri ...