lunedì 28 aprile 2008

Viaggiare, partire

"Viaggiare partire viaggiare viaggiare partire
viaggiare partire viaggiare partire
partire viaggiare viaggiare partire
partire viaggiare non fermarsi mai
chilometri che sotto il culo passano e allontanano i guai
viaggiare, vedere tutti gli angoli della terra
rincorrere le estati
farsi rincorrere dalla guerra che hai nel cuore
correre più veloce del dolore
come un jet supersonico precedere il tuo stesso rumore
e fare in modo che non ti raggiunga mai
viaggiare al volante di una macchina scassata
che per ogni chilometro in più è un gloria al padre
e fare una telefonata a tua madre, dire è tutto a posto
ritorno per Natale ad ogni costo
partire viaggiare agosto dopo agosto...
allontanare ancora un po' le responsabilità
come in una crepa in una barca che prima o poi ti allagherà
e sarà forse troppo tardi per rimediare
partire viaggiare non dimenticare
fotografare il mondo in movimento
cercare il senso della vita in un momento
che si ripeterà ma chissà dove chissà quando
partire e vivere cercando e ballando
su ritmiche diverse su diversi accenti
ballare sopra i fusi orari e sopra i mutamenti di clima
scalare la cima e poi scendere a valle
una dieci cento mille miglia
coi piedi per bagaglio e il mondo per famiglia
mangiare le cucine dei paesi più lontani
con le forchette con i bastoncini con le mani
i paesi più lontani, ma lontani da che lontani da cosa lontano da dove
con le radici nel tuo cuore e i rami nell'altrove
partire col sole sempre in faccia ad ogni costo
agosto dopo agosto...
Viaggiare sentirsi Marco Polo sentirsi molto solo
qualche volta sopra un treno
dentro uno scompartimento pieno di facce che non sai che non saprai
confini di solitudini che non cadranno mai, che tu non rivedrai mai
scambiare quattro chiacchiere in lingue che non sai
comunicare con un semplice sorriso o con un gesto solo
scoprirsi Marco Polo e non sentirsi solo tra gli umani
stringere milioni di mani in ogni posto
agosto dopo agosto...
Viaggiare attraverso il suono, buono, il basso che è un tuono
viaggiare attraverso la musica, attraverso la cultura
la scoperta della natura e di sé, viaggiare nei perché
viaggiare in internet o sopra un jet o in bicicletta o a piedi
modificare i credi scambiarsi le fedi
e muoversi rimanendo fermi sul posto
agosto dopo agosto... "

da Lorenzo 1990-1995

venerdì 18 aprile 2008

Onore al merito

Il primo premio del Concorso Memorie Migranti di Gualdo Tadino è stato vinto quest'anno da
MARCO GRASSO
praticante al Master di Giornalismo dell'Università degli Studi di Milano
e il regista montatore Alberto Cozzutto

con il video
IL COLORE DELLA MEMORIA
visibile in home page sulla testata on line www.lasestina.unimi.it




Il 14 marzo 2007 si conclude il processo Esma. Per la prima volta vengono giudicati colpevoli i responsabili della tragedia dei Desaparecidos, che ha insanguinato l'Argentina dal 1976 al 1983. In soli sette anni vengono rapite, torturate e uccise 30mila persone. Mille di loro sono italiane, la metà ha passaporto italiano.

Il procedimento si celebra in Italia perché si basa sugli omicidi di tre cittadini italiani. Una di loro è Angela Maria Aieta, emigrata prima della Seconda Guerra Mondiale da Fuscaldo, paesino in provincia di Cosenza.


Quello dei Desaparecidos è una tragedia in cui gli italiani sono vittime e carnefici. Una vicenda che ha la dignità dei fazzoletti delle madri di Plaza de Mayo, come Angela, rapita e uccisa perchè cercava il figlio scomparso.